#ITALIA2030 ACTION TANK CARBON NEUTRAL

ITALIA2030 logo

ITALIA2030

Domande frequenti

ITALIA2030 e’ il format che vuole unire simbolicamente attraverso una piattaforma Parma alle altre città italiane carbon neutral con l’obiettivo comune di co-creare una piattaforma della conoscenza condivisa sulla sostenibilità rigenerativa declinata sui 17 obiettivi                  dello sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.  Il team di R&D per poter raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 prevede che oltre a missioni UE come ‘’climate-neutral and Smart Cities’ anche i cittadini europei possono contribuire a sostenere pro-attivamente alla diffusione di buone pratiche e alla condivisione della conoscenza degli ISD [Innocome pratica funzionale per misurare in tempo reale lo sviluppo dei progetti per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. 

ITALIA2030 EVENTO CARBON NEUTRALITY

CARBON NEUTRALITY

Secondo quanto riferito dall’IPCC, acronimo di Intergovernmental Panel on Climate Change, un’organizzazione internazionale istituita sotto la guida delle Nazioni Unite con lo scopo specifico di valutare e analizzare i cambiamenti climatici, si può parlare di neutralità carbonica in quei casi in cui le quantità di CO2 emesse nell’atmosfera vengono completamente compensate attraverso processi di assorbimento o attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 in un determinato periodo di tempo. L’obiettivo di perseguire la neutralità del carbonio implica quindi l’ambizione di raggiungere un impatto nullo sull’ambiente, in particolare per quanto concerne il fenomeno del riscaldamento globale, che rappresenta una delle maggiori sfide ambientali del nostro tempo.

PERCHE’ UN ACTION TANK CARBON NEUTRAL

Un action tank rappresenta una versione più dinamica e pratica di un think tank, essendo essenzialmente focalizzato sull’azione. Diversamente da un think tank, che dedica la sua attenzione prevalentemente all’indagine approfondita e all’analisi critica di questioni di natura sociale, politica o economica al fine di sviluppare strategie e delineare politiche efficaci, un action tank si impegna con vigore e dedizione nell’esecuzione di risoluzioni pratiche e nell’attuazione di soluzioni concrete. L’obiettivo principale di un action tank è quello di dare vita alle idee e alle teorie attraverso la realizzazione di azioni pratiche e misurabili, le quali sono destinate a generare un impatto significativo e positivo sulla società o sull’ambiente circostante. Queste organizzazioni operano frequentemente in collaborazione diretta con i decisori politici, le imprese commerciali e diversi altri soggetti rilevanti, allo scopo di pilotare progetti innovativi, lanciare iniziative di spessore e incentivare cambiamenti costruttivi e duraturi. In conclusione, mentre un think tank potrebbe limitarsi a concepire una strategia per affrontare il problema del cambiamento climatico, un action tank si adopererà concretamente per mettere in atto soluzioni mirate, come il progetto di riforestazione tramite la piantumazione di alberi o lo sviluppo e la promozione di tecnologie sostenibili e a basso impatto ambientale per il territorio nazionale ITALIA2030 lo farà partendo da PARMA.

IL PROGRAMMA RENET0 DI ITALIA2030 RIPRODUCE IL CPH CLIMATE PLAN

E’ giunto il momento di impegnarsi in prima persona per conquistare il traguardo delle cosiddette “zero emissioni”. A maggior ragione quando poi ci sono intere città come PARMA2030 a mettersi in gioco. A livello europeo Copenaghen tramite il proprio CPH Climate Plan ha programmato che per il 2025 intende diventare  la prima capitale carbon neutral al mondo, mettendo in atto una serie di azioni per uno sviluppo infrastrutturale e sociale che mitighi gli effetti sull’ambiente. Il CPH Climate Plan, noto anche come il Piano Clima di Copenaghen, è una strategia ambiziosa sviluppata dalla città di Copenaghen, in Danimarca, con l’obiettivo di trasformare la capitale in una delle città più sostenibili al mondo. Il piano mira a rendere Copenaghen carbon-neutral entro il 2025, riducendo drasticamente le emissioni di gas serra e promuovendo uno sviluppo urbano sostenibile attraverso soluzioni innovative in termini di energia, trasporti e gestione dei rifiuti. Questo progetto include l’implementazione di infrastrutture per l’energia rinnovabile, l’ottimizzazione dei sistemi di riscaldamento, l’ampliamento della rete di trasporto pubblico a impatto zero e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Il CPH Climate Plan è un esempio di come le città possono essere pioniere nella lotta contro il cambiamento climatico e nell’implementazione di pratiche sostenibili per garantire un futuro più verde e pulito.

Compensiamo l’anidride carbonica (CO2) e tutti i tipi di gas serra

Con il cambiamento delle condizioni climatiche, l’Accordo di Parigi – siglato nel 2015 dall’Unione Europea insieme ad altri 196 Paesi – prevede il raggiungimento delle zero emissioni nette  per il 2050 e il contenimento del riscaldamento globale entro la soglia di sicurezza di 1,5°C. Con un intento così ambizioso, è nata la necessità da parte di istituzioni e imprese di avviare un percorso verso la carbon neutrality, concentrando l’attenzione su quella che è la variabile cruciale per la conservazione dell’ecosistema: i gas serra di origine antropica. Nell’analisi delle emissioni tutti i gas serra vengono convertiti in CO₂ equivalente, per semplificare calcoli complessi e perché è effettivamente il tipo di gas preponderante. L’anidride carbonica di per sé svolge un ruolo chiave nell’atmosfera, regolando la temperatura e permettendo il proliferare della vita sulla Terra. Tuttavia, l’accumulo eccessivo di CO2 causato dall’azione dell’uomo ha contribuito a un aumento della temperatura media globale che ha portato alle conseguenze che purtroppo vediamo, tra siccità, alluvioni e perdita della biodiversità. 

_______________________________________________________________________________________________________

Perché diventare carbon neutral?

Diventare un evento carbon neutral significa avere un impatto neutro sul Pianeta, producendo zero emissioni nette di CO2 con RENET0 la transizione energetica diventa sostenibilità rigenerativa [REGEN NET-ZERO] accompagnare gli organizzatori di eventi italiani verso la via della decarbonizzazione

Molte tra le più grosse company mondiali – oltre 330 sulle 500 inserite nella lista Fortune Global 500 – hanno già iniziato a implementare delle strategie climatiche per ridurre la propria impronta di carbonio e quella di tutta la supply-chain.

Gruppi economici di rilievo come Apple, Gucci, Netflix, Nestlé e Microsoft, per citarne alcuni, oltre a essersi dotati di piani di corporate social responsibility hanno fissato degli obiettivi di carbon neutrality che sono andati progressivamente a influire sull’intera filiera di aziende più piccole a essi collegate, innescando un circolo virtuoso con un saldo positivo per l’ambiente. 

Considerando che non esiste attività al mondo che non generi emissioni di CO₂ e che le aree di business toccate dal tema della neutralità carbonica sono praticamente infinite, la climate journey di una singola azienda, seppur complessa, può contare su un percorso regolato da standard internazionali che prevede 4 azioni fondamentali:

  1. Calcolo delle proprie emissioni
    Il primo passo verso la carbon neutrality consiste nel calcolo della CO₂ prodotta dalle attività lavorative. Occorre identificare tra emissioni dirette che derivano da fonti detenute o controllate ed emissioni indirette che derivano da consumi energetici interni o esterni all’azienda come possono essere l’elettricità acquistata, il riscaldamento, il raffreddamento e il vapore consumato da un’organizzazione.
  2. Riduzione
    Dopo aver stimato la propria carbon footprint, l’azienda è chiamata a impostare una strategia per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Si procede quindi con l’attuazione di pratiche di efficientamento energetico e “sociale”, quest’ultimo orientato a coinvolgere i lavoratori, incentivandoli ad adottare accorgimenti quotidiani consapevoli che possono andare da un minore consumo di energia, alla scelta di una mobilità sostenibile e/o condivisa.
  3. Neutralizzazione
    Tra le differenti attività, ve ne sono alcune che producono emissioni non-riducibili, però possono essere neutralizzate andando a finanziare progetti certificati attraverso processi di tracciabilità garantiti dalla blockchain che bilanciano l’impatto ambientale, come la riforestazione su larga scala, la preservazione di ecosistemi in grado di assorbire CO2, le soluzioni tecnologiche di cattura della CO2 dall’atmosfera e altre soluzioni che puntano tutte all’assorbimento dell’anidride carbonica. Inoltre, la sola attività di riduzione richiede tempi che non possiamo più permetterci di aspettare, mentre affiancare in sinergia un’attività di neutralizzazione è la strategia più tempestiva per limitare gli effetti del cambiamento climatico.
  4. Comunicazione
    Impegnarsi in un percorso verso la carbon neutrality consente di beneficiare di molteplici vantaggi in termini economici e di brand reputation. Poter comunicare l’adozione di una strategia climatica e il successivo raggiungimento de, oltre ad attrarre nuovi talenti richiamati dalla sensibilità dell’azienda verso tematiche green, rappresenta una leva essenziale per ottenere un maggiore vantaggio competitivo sul mercato che, oggi, tende a prediligere realtà che puntano sul valore della sostenibilità. Non ultimo, anticipare il cambiamento diventa decisivo per catturare l’attenzione di possibili investitori pronti a sostenere tutte quelle aziende che, grazie alla transizione verso la decarbonizzazione, ispirano fiducia e risultano essere solide agli occhi degli stakeholders.

ITALIA2030 ha scelto il programma RENET0 per condividere un’approccio innovativo con questo nuovo MERCATO VOLONTARIO DEI CREDITI DI CARBONIO TOKENIZZATI con i nostri partner di valore per combattere ogni ombra di greenwashing che aleggia su progetti certificati senza adottare un modello di blockchain interoperabile, sostenibile,

Le blockchain possono gestire solo un numero limitato di transazioni al secondo. La rete Bitcoin, ad esempio, può elaborare circa sette transazioni al secondo. Se la tecnologia blockchain deve essere adottata a livello globale, dovrebbe essere in grado di gestire molti più dati e a velocità più elevate, in modo che più persone possano utilizzare la rete senza che diventi troppo lenta o costosa da usare. Tuttavia, la struttura fondamentale di molte reti decentralizzate fa sì che l’aumento della scalabilità tenda a indebolire la decentralizzazione o la sicurezza.

Questo è il cosiddetto trilemma della blockchain che gli sviluppatori del web 3 cercano di risolvere sperimentando diversi meccanismi di consenso e soluzioni di scalabilità, come lo sharding, le sidechain e i canali di stato (state channel).

In parole povere, una blockchain è un database digitale distribuito e i blocchi di dati sono organizzati in ordine cronologico. I blocchi sono collegati e protetti da prove crittografiche. L’implementazione di questa tecnologia sta già cambiando il nostro modo di lavorare e di vivere in diversi settori.  L’idea è che le blockchain decentralizzate e sicure consentano di creare un mondo in cui non sia necessario affidarsi a terzi per il funzionamento delle reti o dei mercati. Tuttavia, gli esperti sono generalmente d’accordo sul fatto che, se si vuole che questa tecnologia venga adottata in modo più diffuso, c’è un problema fondamentale che deve essere risolto. Il problema in questione è noto come “Trilemma della Blockchain“. Questo termine è stato reso popolare dal cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin ma oggi è necessario essere consapevoli dei tre diversi elementi desiderabili all’interno di una blockchain: decentralizzazione, sicurezza e scalabilità.

Il trilemma della blockchain si riferisce all’idea che sia difficile per le blockchain, raggiungere contemporaneamente livelli ottimali di tutte e tre le proprietà. L’aumento di una di esse porta solitamente a un indebolimento di una delle altre proprietà in particoalre se si tratta di CREDITI DI CARBONIO per certificare progetti che devono assorbire le emissioni di CO2 emesse dagli stessi generatori di progetti che generano altra CO2

In questo cortocircuito ITALIA2030 con il programma di divulgazione scientifica RENET0 si propone al mercato italiano come Action Tank per lo sviluppo di una multipiattaforma europea privacy by design in grado di risolvere il trilemma della attuale livello di sviluppo della blockchain.

Appuntamento a PARMA durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile ITALIA-PARMA 2030 per approfondire queste tematiche direttamente con professionisti del settore che permetteranno alle piccole imprese e agli artigiani dell’autentico Made in Italy il valore della blockchain e della tokenomics in questo MERCATO VOLONTARIO DEI CREDITI DI CARBONIO MADE IN UE .

ITALIA2030.info

#RENET0 #ITALIA2030